Mocha Dick

Nel 1851 Herman Melville pubblica il romanzo Moby Dick o La Balena e in un solo colpo prende di peso la letteratura americana, ma non solo quella, la solleva di peso, gli rifila quattro ceffoni (due diritti e due rovesci) e gli urla in faccia: “Tempo di crescere!”. Da quel Moby Dick si passerà poi come evoluzione all’Ulysses di Joyce e a tutto quello che questo comporterà per la letteratura mondiale.

Parlando di Moby Dick si parla di conseguenza dell’Inizio, è l’Alfa, il grado zero da cui tutto il resto discende e se pensiamo che in Italia la controparte storica viene rappresentata da I Promessi Sposi, un romanzo in cui i bergamaschi parlano toscano ed è tutto un affidarsi alla Provvidenza non possono non cascare le braccia. Diventa quindi logico drizzare le antenne quando al nome della famigerata Balena Bianca viene affiancato quello di Ron Howard, uno dei più efficaci (ma anche più classici e meno virtuosistici) registi statunitensi oggi sulla piazza.

Il buon regista si cimenta nel suo nuovo film non con la trasposizione del celebre romanzo melvilliano, ma con una delle storie realmente accadute che hanno fornito l’ispirazione di base allo scrittore per il suo capolavoro.

Ecco a voi il trailer fresco fresco, mentre incrocio le dita e accarezzo la mia copia della Folio Society di Moby Dick:

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